VALUTE DIGITALI PUBBLICHE E PRIVATE: BITCOIN E L’ORIZZONTE DI SIGNORAGGIO

Il 2020 ha consacrato l’affermazione di Bitcoin: il suo prezzo è esploso, raggiungendo un valore doppio rispetto al massimo precedente fatto segnare alla fine del 2017. Tutto ciò è stato favorito, pur indirettamente, dalla pandemia in quanto le Banche Centrali hanno risposto all’emergenza con l’accelerazione della stampa monetaria, attraverso i piani di quantitative easing. Essi stanno mettendo a nudo i rischi dell’ipertrofia monetaria delle fiat money, che si confronta con la deflazione insita nel processo tecnologico di “mining con cap” di Bitcoin. Il successo di Bitcoin, paradossalmente, rappresenta una “vittoria di Pirro”, perché l’eccesso di volatilità ne compromette la funzione monetaria originariamente pensata da Satoshi Nakamoto. Bitcoin quindi si afferma come asset rifugio: l’oro digitale del nuovo secolo. Nel contempo, le Banche Centrali si stanno attrezzando per il lancio delle CBDC – central bank digital currency, valute digitali in grado di disintermediare il sistema bancario e alcuni attori privati si preparano al lancio di stablecoin (come DIEM, di Facebook). Il panorama del signoraggio, da Bretton Woods di esclusivo dominio delle Banche Centrali, si affolla di nuovi attori privati e di nuove tecnologie, in grado di stravolgere non solo il sistema dei pagamenti, ma lo stesso concetto di moneta, ponendo le basi per una disruption storica.

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