In data 31 gennaio 2014, CONFAPI e FEDERMANAGER hanno sottoscritto l’Accordo per il rinnovo del CCNL del 22 dicembre 2010 per i dirigenti e per i quadri superiori delle piccole e medie aziende produttrici di beni e servizi con l’obiettivo di apportare quegli interventi necessari ad aiutare le piccole e medie imprese a superare questo difficile momento di crisi.
In quest’ottica il contratto, di durata triennale dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016, non prevede innanzitutto, interventi di adeguamento del minimo contrattuale per il 2014. Le parti, infatti, hanno stabilito che l’aumento del minimo contrattuale avrà decorrenza il primo gennaio 2015 e verrà definito entro il 30 novembre 2014.
Considerato il difficile contesto economico e produttivo, Confapi e Federmanager hanno puntato, invece, sulla valorizzazione della parte variabile della retribuzione legata alla produttività che costituisce la leva attraverso cui introdurre sistemi gestionali e retributivi più moderni orientati al risultato.
Al fine di favorire una maggiore diffusione di competenze manageriali nelle piccole e medie imprese per accrescerne la competitività in un mercato sempre più complicato, sono stati previsti due diversi tipi di interventi: il primo, offre una ampia scelta di percorsi per agevolare la nomina o l’assunzione di nuovi manager, guardando in particolare ai più giovani e a coloro che hanno perso il posto di lavoro; il secondo, teso a rafforzare gli strumenti bilaterali sulla formazione e sull’aggiornamento professionale e con una novità, il bilancio delle competenze.
La presenza di imprenditori e manager rappresenta la formula vincente con cui garantire un assetto organizzativo anche alle PMI in grado di affrontare le sfide dei mercati internazionali.
A fronte della maggiore flessibilità nelle clausole di accesso in categoria, le parti hanno inteso intervenire sulla disciplina sulla risoluzione del rapporto di lavoro, in particolare sulle motivazioni che rendono giustificato un licenziamento per motivi legati all’organizzazione o alla produzione aziendale.
L’asse portante del contratto resta costituito dall’ampia gamma di iniziative bilaterali che vanno dalla previdenza complementare, su cui si è intervenuti per dare un maggiore peso soprattutto guardando ai più giovani, e alle altre tutele di tipo assicurativo, compresa la responsabilità civile nell’esercizio delle proprie funzioni e le coperture di assistenza sanitaria integrativa.
Le parti puntano a valorizzare la nuova figura, quella del Quadro Superiore, a metà strada tra il dirigente e il quadro, già introdotta all’interno del CCNL nel corso della precedente vigenza contrattuale. Si tratta di un ruolo manageriale di elevata responsabilità all’interno dell’organigramma aziendale, che risponde alle esigenze delle PMI e che si affianca a quello più tradizionale del dirigente, costituendo un fattore di crescita, sia a livello professionale che a livello di azienda.