Confapi e Federmanager hanno sottoscritto il nuovo testo che regola il
rapporto di lavoro dei manager delle Pmi nei settori dell’industria e dei servizi. Il Ccnl, che avrà
durata fino al 31 dicembre 2027, si applica a tre categorie di management: dirigenti, quadri
superiori e professional.
È stata confermata l’attenzione all’adeguamento dei minimi dei dirigenti anche in funzione degli
aumenti inflazionistici. Il minimo contrattuale dei dirigenti si innalza a 78.000 euro a partire dal 1°
gennaio 2025, fino ad arrivare a 82.000 euro a partire dal 1° gennaio 2026, con un aumento in
linea con l’inflazione. A copertura dell’anno 2024 è prevista una “una tantum” erogata in due
soluzioni di pari importo. Stessa percentuale di incremento per i quadri superiori. Il contratto
rafforza la figura del dirigente allineandosi alla giurisprudenza degli ultimi anni e ampliandosi ad
altre figure apicali specifiche nell’ambito dell’organizzazione aziendale.
Per il presidente Confapi, Cristian Camisa: “L’accordo va a rafforzare la già forte collaborazione
con Federmanager che non si limita al solo Ccnl. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare
insieme, anche nei tavoli istituzionali, per proporre soluzioni che facciano crescere il nostro Paese,
la nostra piccola e media industria privata nonché valorizzino managerialità e skills professionali”.
Il presidente Federmanager, Valter Quercioli, ha dichiarato: “La firma di oggi conferma la
crescente collaborazione tra il mondo del management e gli imprenditori delle piccole e medie
imprese italiane. Grazie alle fruttuose relazioni industriali costruite con Confapi, consegniamo
quindi un quadro contrattuale che persegue l’obiettivo di accrescere competitività e produttività del
nostro sistema industriale attraverso una maggiore presenza manageriale nelle Pmi, con soluzioni
adattabili alle diverse esigenze e specificità aziendali”.
L’accordo prevede migliorie per la previdenza complementare con uno 0,5% in più di
contribuzione a carico dell’azienda. In particolare, viene riconosciuto nella parte normativa un
aumento del periodo di comporto in presenza di patologie oncologiche. Attenzione particolare
viene data alla parità di genere: la maternità viene tutelata sia durante il periodo di congedo sia
dopo, al rientro al lavoro. Vengono introdotti i principi di genitorialità condivisa e di equità retributiva