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Si è svolta oggi la seconda audizione dei Vertici Inps presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati con riferimento all’Atto Camera 1253 “Disposizioni in materia di pensioni superiori a 10 volte il trattamento minimo Inps”, meglio conosciuto come “Proposta Meloni”.
In cosa consista tale proposta è noto: ricalcolare le pensioni in essere, di importo superiore a 5.000 Euro lordi mensili, con il metodo contributivo ed applicare conseguentemente un’eventuale contributo di solidarietà.
Ebbene, i Vertici Inps hanno confermato quanto da noi sempre sostenuto:
• I dati per il ricalcolo – nel settore privato – mancano o sono parziali o sono inutilizzabili per vari motivi;
• I dati per il ricalcolo – nel settore pubblico – sono del tutto assenti;
• Molte pensioni, se ricalcolate con il contributivo, aumenterebbero.
In sostanza, ha sostenuto l’Inps, la Proposta Meloni, così come concepita, non è attuabile.
L’On. Meloni, presente all’audizione – non senza qualche resistenza – ha dovuto prendere atto di quanto emerso dal confronto.
Abbiamo seguito la vicenda da vicino attraverso contatti con gli On. Galli e Gnecchi, entrambi autorevoli esponenti PD in detta Commissione, ed abbiamo espresso loro il nostro apprezzamento per l’attenzione alle nostre tesi.
A questo punto auspichiamo veramente che da parte dell’On. Meloni cessi quella che riteniamo sin qui essere stata una vera e propria aggressione strumentale e demagogica nei confronti delle nostre pensioni e delle categorie che rappresentiamo.
Ovviamente, continueremo a seguire con la massima attenzione l’iter di altre proposte simili, cercando di confutarle sul piano tecnico e mediatico.
Roma, 15-03-2016